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07 Mag 2021

Howard Schultz: la storia del fondatore di Starbucks

“Molto di ciò che attribuiamo alla fortuna non è affatto fortuna. È cogliere l’attimo ed accettare la responsabilità per il tuo futuro. È vedere ciò che gli altri non vedono e perseguire quella visione.”

I difficili anni dell’infanzia

 Howard Shultz nasce a Brooklyn negli anni 50 da una famiglia in difficioltà economiche che vive in un quartiere popolare della città. Il padre in seguito ad un incidente stradale rimane immobilizzato e la famiglia si trova a dover affrontare difficili momenti. Howard svolge diversi lavori, ma la routine fissa lavorativa, con una bassa retribuzione, condizioni stressanti e nessuna certezza lo spingono a voler andarsene da Brooklyn.

Howard è discreto negli sport e riesce ad ottenere una borsa di studi presso la Northern Michingan University. Purtroppo però le sue abilità sportive non sono tali da far diventare il football il suo primo lavoro. Dopo aver conseguito la laurea riesce ad ottenere un posto alla Xerox…questo sarà l’inizio di un importante percorso lavorativo.

Le prime esperienze di Howard

L’azienda Xerox, famosa in tutto il mondo per i suoi programmi di formazione manageriale, da la possibilità ad Howard di coltivare i suoi talenti, formarsi al meglio nel mondo delle vendite e approdare ad un lavoro molto ben pagato per la Hammerplast, ditta svedese che aveva la sede a New York.

Grazie alle sue ottime doti di venditore, Howard arriva a coprire la carica di Vice Presidente e di responsabile della divisione commerciale. Proprio grazie alla Hummerplast, Shultz ha la possibilità di conoscere un rivenditore di caffè di Seattle che si chiamava Starbucks. Per conoscere questo piccolo negozio, che l’ha incuriosito sin da subito, prende un volo per Seattle e nel 1981 va a conoscere i proprietari.

Starbucks amore a prima vista

 Il primo Starbucks vendeva caffè, the e spezie ed era aperto da oltre 10 anni. Questa rivendita offriva ai suoi clienti chicchi di caffè tostato. Shultz si innamora subito di questa realtà e decide di abbandonare New York e trasferirsi li con uno stipendio molto basso. Decide di seguire il suo sogno ed avere un po’ di azioni Starbucks come compensazione alle rinunce fatte. Shultz ha grandi idee per far crescere questa realtà ma sin da subito si trova a scontrarsi con i proprietari, che non avevano nessuna intenzione a far crescere l’azienda.

Il cambiamento

 Il cambiamento arriva negli anni 80, quando Howard fa un viaggio a Milano, da cui prende grandi ispirazioni. I baristi sorridono quando servono il caffè, creando un ambiente conviviale e accogliente che gli fa capire l’importanza di avere un altro luogo al di fuori di casa e lavoro dove poter trascorrere del tempo in serenità. Shultz torna a Seattle e propone tutte le sue idee, ma queste vengono tutte respinte. Deluso decide di lasciare l’azienda, ma non abbandona la sua idea.

L’inizio della nuova avventura lavorativa

 Sicuro delle sue idee, presenta il progetto ad alcuni investitori e riesce a raccogliere 4M di dollari, in modo da implementare il concept senza perderci nulla. Nel 1987 lancia la sua catena “il Giornale”. Nel frattempo i proprietari di Starbucks decidono di vendere l’attività. Howard decide di comprarlo, e con grande fatica riesce a convincere anche gli investitori. Da qui ha inizio il vero e proprio business. Crea sin da subito una squadra di manager capaci, andando a reclutare i migliori dalle catene già esistenti. In soli 4 anni Starbucks passa dai 4M di dollari raccolti a 273 M fino a sbarcare in borsa. Lo catena passa dai 6 store agli odierni 30184. Oggi il fatturato di starbucks supera i 26 miliardi.

Arianna Ventura, Responsabile della Comunicazione