12 Apr 2018

Psicologo “moderno”, una marcia in più per l’azienda

Sempre più imprenditori decidono di affidarsi a questa figura professionale per avere un quadro completo dell’azienda e migliorare le relazioni tra dipendenti, manager e collaboratori. Il secondo passo è quello di concentrarsi sul rapporto con il cliente finale da parte di tutti i soggetti aziendali operativi nei reparti di front-end
Migliorare le dinamiche relazionali in atto per misurarne poi i riflessi sui risultati di business. È questo il compito che spetta allo psicologo “moderno” nel momento in cui l’imprenditore lo autorizza a mettere piede nell’impresa per analizzare e gestire l’impianto relazionale interno e, soprattutto, le interazioni con il cliente finale.
La scelta di rivolgersi a una persona esterna, estranea all’ambiente lavorativo e in grado di accostarsi con occhio critico alla situazione, è sicuramente una mossa che può ripagare a breve, medio e lungo termine. Gettare le basi per una riorganizzazione efficace, creare un dialogo costruttivo tra dipendenti e manager e proporre le soluzioni migliori per instaurare un clima il più produttivo possibile è infatti un’operazione che può apportare un grande beneficio a qualsiasi azienda.
L’intervento dello psicologo moderno in azienda, dunque, punta a migliorare prima la singola persona come individuo e poi, rimossi tutti i blocchi, a gestire le distorsioni cognitive. Una volta regolata l’emotività, il professionista farà in modo che tutto il gruppo (a vari livelli organizzativi) riesca ad integrarsi maggiormente fino ad essere più produttivo, portando un vantaggio reale per l’azienda.
La psicologia moderna applicata al campo lavorativo studia i comportamenti delle persone in tale contesto ed elabora soluzioni per risolvere dinamiche disfunzionali o fonte di disagio.
Storicamente le aziende hanno affidato allo psicologo del lavoro la selezione del personale e la conseguente elaborazione dei profili dei candidati per individuarne le caratteristiche motivazionali, tecniche e relazionali.
Ma le aziende innovative, quelle più competitive ed attente, sempre più richiedono al professionista psicologo valutazioni continue sulle persone che già lavorano in azienda e sulle loro performance, chiedono un supporto nella crescita dell’individuo e sulla conseguente ridefinizione dei ruoli, delle responsabilità e delle capacità relazionali e di interazione con il cliente finale.
Si parla, a tal proposito, di career counseling, intendendo con tale espressione un’attività mirata alla consulenza individuale, volta ad una modifica del ruolo, della mansione o della posizione “occupata” all’interno dell’organizzazione, in funzione soprattutto delle caratteristiche personali e individuali.
Ma quali competenze e caratteristiche deve possedere uno psicologo che intende specializzarsi in questo settore? Oltre alle competenze specifiche e alle capacità di utilizzare gli strumenti propri della professione, sempre più questo professionista deve conoscere il mercato e il contesto di riferimento aziendale in cui andrà ad operare. Sarà fondamentale che possieda la capacità di comunicare in modo chiaro ed empatico e di saper ascoltare attivamente i propri interlocutori. Altre doti significative sono la resistenza allo stress, le capacità di negoziazione e una spiccata attitudine alla leadership.